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dal 17 maggio 2007 al 30 marzo 2008

Medioevo a Bergamo

Archeologia e antropologia raccontano le genti bergamasche

Sesterzio di Domiziano, logo della mostra.

Sesterzio di Domiziano, logo della mostra.

L’esposizione organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia e realizzata a Bergamo in collaborazione con il Civico Museo Archeologico raccoglie la documentazione degli scavi condotti negli ultimi due decenni in provincia e nella città di Bergamo, che hanno avuto ad oggetto contesti di età medioevale.
Si tratta di un complesso di indagini da cui sono emersi reperti importanti, che forniscono un’immagine inedita delle vicende storiche del territorio dalla fine del VI secolo, arrivo dei Longobardi, al XV secolo.
Filo conduttore di questa vicenda è lo scavo della cattedrale di S.Alessandro vero centro della vita religiosa e politica della città. I reperti già conservati al Museo Archeologico arricchiscono e completano il quadro storico.

Locandina della mostra

20-22 maggio 2005

C’erano tante nanne fa i nonni primitivi…

Locandina della mostra.Progetto sperimentale a cura di: Scuola Materna “Tito Legrenzi” di Redona, Centro didattico-culturale del Museo Archeologico, Associazione Amici del Museo Archeologico-Miniclub Archeocadabra.
Ecco il Museo Archeologico, ecco questa Mostra: la concretizzazione delle scoperte e delle conoscenze affascinanti realizzate da piccoli grandi artisti; bambini e bambine di quattro, cinque, sei anni che si affacciano alla vita, che pongono le basi del loro futuro cominciando a far proprio il prezioso passato che appartiene a ciascuno di noi.

Locandina

Egitto. frammenti di un’antica civiltà

Antica statuetta egizia.La Mostra espone la piccola collezione egizia del Museo Archeologico, di cui il reperto più cospicuo è una mummia con il suo sarcofago, dono di Giovanni Venanzi, Console d’Italia ad Alessandria d’Egitto alla fine del 1800. L’esposizione si compone di una sezione, “Verso la luce del giorno… Rituali funerari in Egitto al tempo dei faraoni” dedicata ai rituali funerari nell’antico Egitto e la sezione “Una collezione di fotografie del XIX secolo”, dedicata alle riprese fotografiche realizzate in Egitto ad opera di fotografi più o meno famosi.

Sebbene la collezione bergamasca non sia neppure lontanamente paragonabile alle raccolte di altre città italiane, come Milano, Bologna, Mantova, ne condivide tuttavia il prevalente carattere funerario dei reperti. D’altra parte la connotazione funeraria che ha assunto la civiltà egiziana è strettamente connessa al modo con cui è stata condotta la ricerca archeologica, fin dalle sue origini; essa si è rivolta principalmente allo scavo delle tombe e al recupero dei corredi funerari, piuttosto che all’indagine degli insediamenti, costruiti con materiali deperibili e sepolti dalle coltri di limo, depositate dalle millenarie inondazioni del Nilo.