Storia

Il Civico Museo Archeologico di Bergamo, dalla fondazione, attraverso i secoli e gli avvenimenti, è ancora oggi riferimento e testimonianza per la cultura, la storia e la tradizione bergamasca, nonchè punto di riferimento per le attività ed i progetti del futuro archeologico della città e del suo territorio.

La sedeLa fondazione del Museo Archeologico di Bergamo risale al 1561, quando, per decreto del Maggior Consiglio della Città fu istituita la Raccolta di anticaglie, comprendente una serie di epigrafi, per le quali fu scelta la Loggia sotto Palazzo della Ragione come luogo d’esposizione. Poiché tale collocazione non poteva rispondere alle esigenze di una collezione che andava ampliandosi, nel 1743 la Bina degli Anziani affidò a un gruppo di eruditi locali l’incarico di progettare una nuova sede. Il progetto, che riguardava la costruzione di un edificio sopra il Fontanone, fu portato a completamento circa trent’anni dopo. Nel 1770 vi fu allestita la collezione, che fu nuovamente smembrata nel 1818, quando la sala fu destinata a sede dell’Ateneo di Scienze Lettere ed Arti.

Gli interni del MuseoNel frattempo, il conte Paolo Vimercati Sozzi aveva iniziato la raccolta di materiali archeologici di tutta la provincia, costituendo fin dal 1863 una ricca collezione, che lasciò in dono alla città.
Nell’ultimo ventennio del secolo XIX anche il prof. Gaetano Mantovani si occupò del recupero dei materiali archeologici scoperti fortuitamente nella provincia bergamasca e registrò i dati nella rivista Notizie Archeologiche Bergomensi, pubblicata fino all’anno 1900. Questa collezione era esposta nell’atrio della Biblioteca A. Maj.

All’inizio degli anni ‘30, le diverse collezioni confluirono per la prima volta in un’unica sede, alla Rocca, collocazione non definitiva, in quanto gli eventi bellici imposero ben presto di trasferire in luogo sicuro i fragili reperti archeologici.
Nel 1960 il Museo fu riallestito nel trecentesco Palazzo Visconteo della Cittadella, dove si trova tuttora. Quest’ultima collocazione segnò per l’Istituzione l’inizio di uno sviluppo rispettoso dei moderni criteri museografici e capace di incidere nel quadro culturale cittadino.

La vocazione didattica del Museo portò nel 1981 alla fondazione del Gruppo Guide del Museo, oggi Centro Didattico-culturale, che diede avvio all’attività con le scuole. Dal 1982 è attiva anche l’Associazione Amici del Museo Archeologico, che costituisce un valido supporto per il Museo stesso e le attività di divulgazione della cultura archeologica.
Oggi il Museo, frequentato da circa 35.000 visitatori l’anno, offre un servizio didattico, organizza mostre a cadenza annuale, cicli di conferenze e attività divulgativa per adulti, svolge attività di ricerca e di scavo, pubblica nuovamente la rivista Notizie Archeologiche Bergomensi.

Percorrendo le sue sale si apprende la storia della città e del suo territorio, dalle origini al periodo Longobardo, narrate direttamente dai reperti esposti e dal commento che li accompagna.
Negli ultimi anni l’incremento delle attività e delle collezioni ha reso le suggestive sale del Palazzo Visconteo ormai insufficienti e nei futuri progetti si prevede il Museo il trasferimento in una sede più ampia.