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LUCI SUL VI SECOLO. ORIENTE E OCCIDENTE TRA ANTICHITA’ E MEDIO EVO. Congresso a cura di P. Cesaretti e F. Lo Monaco dell’Università degli Studi di Bergamo

20 e 21 maggio 2014 – sala Curò e Civico Museo Archeologico, piazza Cittadella

PROGRAMMA:

20 maggio, pomeriggio

ore 16.00 - Saluti delle autorità.

Presiede Stefania Casini (Museo Archeologico di Bergamo)

ore 16.15 –  Sauro Gelichi (Università Ca’ Foscari di Venezia)                                                                                      

Le città nella penisola italica del VI secolo alla luce dell’archeologia.Vecchi paradigmi/nuovi paradigmi sotto osservazione

ore 17.00 – Basema Hamarneh (Università degli Studi di Bergamo)                                                                           

Le grandi epidemie del VI secolo: sfide e risposte nell’Oriente bizantino

 ore 17.40 –  Discussione

A seguire, visita guidata al Civico Museo Archeologico.

21 maggio, mattina

Presiede Francesco Lo Monaco (Università degli Studi di Bergamo)

ore 9.00 – Marina Passalacqua (Università degli Studi di Roma La Sapienza)                                               

Prisciano e dintorni. Latin Grammar for Greeks and Goths: trent’anni dopo

ore 9.40 – Francesco Lo Conte (Università degli Studi di Bergamo)                                                                        

Lo “scopritor famoso”: Angelo Mai e il VI secolo

ore 10.10 – Carla Falluomini (Università degli Studi di Torino)

Produzione manoscritta e testi in lingua gotica

ore 10.50 – Caffè

ore 11.10 – Elena Gritti (Università degli Studi di Verona)                                                                           

L’epistolario di Eugippio. Un intreccio di comunicazioni di politica ecclesiastica nel Mediterraneo tardo antico

ore 11.40 – Carlo Maria Mazzucchi (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)                                   

Giustiniano, ovvero il tempo dell’ambiguità: il caso di Damascio/Dionigi Areopagita e Giovanni di Scitopoli 

ore 12.20 Discussione

21 maggio, pomeriggio

Presiede Paolo Cesaretti (Università degli Studi di Bergamo)

ore 15.00 – Francesco Mores (Scuola Normale Superiore, Pisa)                                                                                 

A corte e in cielo. Nicezio di Treviri, Gregorio Magno e la storia religiosa dei Longobardi

ore 15.30 – Paolo Cammarosano (Università degli Studi di Trieste)                                                                           

La conversione di Clodoveo e i conflitti religiosi del VI secolo

ore 16.10 – Discussione

ore 16.20 – Caffè

ore 16.30 – Giusto Traina, Université Paris-Sorbonne (Paris 4)                                                                      

Relazione conclusiva

ore 17.15 – Chiusura dei lavori.

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MAGGIO ARCHEOLOGICO 2014 – KRISIS. Storia, archeologia, teatro

Il termine greco krisis, crisi, significa «discrimine, scelta, decisione tra due opzioni alternative», senza avere necessariamente una connotazione negativa, come tendiamo ad attribuirgli; oggi si pone l’accento soprattutto sul significato di stato transitorio di forte perturbazione nella vita di un’intera società o di un singolo individuo. Tuttavia la possibilità di scelta offre sempre l’opportunità di una trasformazione di carattere sociale, culturale, politico e personale, spesso con un connotato di miglioramento. Il Maggio Archeologico di quest’anno intende stimolare la riflessione su un tema di grande attualità.

mercoledì 7 maggio 2014, ore 21.00 – Sala Curò, p.zza Cittadella, 9
Crisi nell’antico Mediterraneo, ovvero ogni volta a suo modo
Paolo Cesaretti (Università degli Studi di Bergamo)

mercoledì 14 maggio 2014, ore 21.00 – Sala Curò, p.zza Cittadella, 9
La crisi economica dell’Impero romano: attualità del passato
Giovanni Gorini (Università degli Studi di Padova)

mercoledì 21 maggio 2014, ore 21.00 – Sala Curò, p.zza Cittadella, 9

Uscire dal Purgatorio: le città dal mondo antico al medioevo
Sauro Gelichi (Università Ca’ Foscari di Venezia)

martedì 27 maggio 2014, ore 21.00 – Sale romane del Museo Archeologico                                              Le Rane di Aristofane: come vincere la crisi attraverso il teatro
Narrazione di Elisabetta Matelli (Università Cattolica S.C. di Milano) – letture e musiche di Kerkis Teatro antico in scena

 

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ARCHEOLOGIA SOTTO IL PELO DELL’ACQUA. Ciclo di incontri sull’archeologia subacquea

Il Civico Museo Archeologico organizza un ciclo di 5 incontri sull’Archeologia subacquea a partire da sabato 10/05. Le lezioni si terranno nella Sala Curò di Piazza Cittadella e saranno tenute dalla dott.ssa Chiara Rossi, della Scuola di Specializzazione in Archeologia Subacquea e dei Paesaggi Costieri dell’Università degli Studi di Sassari. Quota di iscrizione: 50 euro.

Alla fine di questo percorso ogni partecipante potrà immediatamente mettere alla prova le conoscenze acquisite con una gita subacquea al parco archeologico sommerso di Baia (NA).

Calendario del corso:

10/05/2014      Il rapporto dell’uomo antico con l’acqua e lo sviluppo della disciplina

17/05/2014      I tipi di giacimento subacqueo e i comportamenti in caso di ritrovamento

24/05/2014      Come opera l’archeologo sott’acqua. Metodologie – strumenti – tecniche

31/05/2014      Il mondo marittimo in età romana: porti, navi, traffici

7/06/2014        I percorsi archeologici subacquei: un nuovo tipo di turismo subacqueo.

Dati di contatto:

Civico Museo Archeologico di Bergamo

p.zza Cittadella 9

tel. 035286070 – archeodidattica@comune.bg.it – crossi.archeo@gmail.com

8 marzo

TUTTI I GIORNI E’ L’8 MARZO – Conferenza con tè e piccolo rinfresco su “Donne e potere in Etruria e Roma arcaica”

domenica 9 marzo – ore 16.00 – Civico Museo Archeologico – ingresso gratuito -

 Le fonti greche e romane hanno lasciato un certo numero di testimonianze sulla libertà di cui le signore tirreniche godevano rispetto alle loro sorelle di Atene e di Roma.   La ricerca più recente ha precisato il quadro e migliorato le nostre conoscenze. Eppure, la donna etrusca continua ad apparire in una luce del tutto particolare, che può ancora fare riflettere agli inizi del XXI secolo.